Arroccata su un colle a quota 878 m, Pieve di Cadore è la naturale porta di entrata nel cuore delle Dolomiti Bellunesi e dista solamente un'ora e mezza da Venezia. Fulcro amministrativo e culturale del centro Cadore, vivace centro commerciale, Pieve è una cittadina conosciuta soprattutto per le sue ricchezze artistiche, storiche e letterarie.
A Pieve non mancano le bellezze naturalistiche: numerosissime passeggiate più o meno impegnative, adatte a tutti i livelli di difficoltà, partono dalle frazioni di Pozzale, Tai, Nebbiù e Sottocastello.
Ai camminatori più esperti e infaticabili il balcone di Vedorcia offre una visuale spettacolare, da togliere il fiato.
Dalla cima del Monte Ricco, dove è situato un forte di guerra, è possibile ammirare il Lago Centro Cadore attorniato dagli Spalti di Toro e dalle Marmarole, imponenti e selvaggi massicci dolomitici.
Una piacevole passeggiata fino al Parco del Roccolo permetterà di godere di una bellissima visuale della valle e, a dicembre, di scoprire la casa di Babbo Natale.
La pista ciclabile “La Lunga Via delle Dolomiti” è il percorso adatto da fare in bici o a piedi con tutta la famiglia, scegliendo di dirigersi verso nord e quindi verso Cortina d’Ampezzo, toccando quasi tutti i paesi dell’area Cadore Dolomiti, oppure in senso opposto, di scendere verso Belluno.
Pieve nasconde ricchezze storiche che si perdono nel tempo. Nella frazione di Pozzale sono stati scoperti resti di necropoli e di una capanna di epoca pre-romana (IV-II sec. a.C.).
Nel sottosuolo del centro sono stati rinvenuti reperti del periodo I sec. a.c. - I sec. d.C., tra cui una statuina di Diana cacciatrice, alcune monete romane (tra le quali una di Costantino, 337 - 340 d.C.), una coppa di bronzo con dedica scritta in latino al dio Marte e alcuni cucchiai.
Gli scavi presso il Municipio hanno portato alla luce un edificio romano e quelli effettuati davanti al Gran Caffè Tiziano hanno permesso di ritrovare un altare con iscrizione latina, un frammento osseo con iscrizione venetica e un pezzo di vaso in terracotta.
Nella storia più recente, attorno al 1480, Pieve diede i natali a Tiziano Vecellio, il grande artista della pittura rinascimentale, che trascorse qui la sua infanzia. La sua casa, un ambiente ricco di storia e di ricordi, presenta angoli originali dell'epoca ed è tutt’oggi aperta al pubblico. Il monumento in bronzo di Antonio Dal Zotto del 1880 ricorda il pittore nella piazza a lui dedicata.
Nel 1892 Josuè Carducci trascorse a Pieve un periodo di vacanza e nell'occasione compose l'ode Cadore.
Nella piazza principale si trova il Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore con il MARC – Museo Archeologico Cadorino, dove vengono conservati i reperti archeologici ritrovati in Cadore ed esposti al pubblico.
Il Centro Cadore si è distinto negli anni per la produzione e la vendita di occhiali. Il Museo dell’Occhiale, situato presso il Palazzo Cos.Mo, raccoglie circa quattromila pezzi che permettono di ricostruire la storia dell’occhiale, rendendo il museo unico nel suo genere.