Domegge di Cadore, sulla parte destra dell’alta valle del Piave, a 775 metri sul livello del mare, sorge sulle sponde del Lago Centro Cadore, incorniciato dagli Spalti di Toro, dal Montanel, dai Monfalconi e dalle Marmarole.
Conosciuto per il florido commercio di occhiali, il paese è anche caratterizzato dalla presenza di numerose piccole chiese, alcune delle quali conservano al loro interno dipinti di grande interesse e bellezza.
Domegge è circondato da magnifiche imponenti montagne che permettono di soddisfare le esigenze di grandi e piccini, di chi vuole fare una tranquilla passeggiata e di chi invece vuole mettersi alla prova sulle vie ferrate e arrampicate.
Ad ovest si trova il gruppo delle Marmarole, cime dal fascino senza tempo, dove ci sono i Rifugi Capanna Alpina, Chiggiato, Baion e Ciareido.
Ad est spiccano gli Spalti di Toro con le loro guglie e forcelle, i Monfalconi, il Montanel e il Cridola, che collegano il Cadore con la val Cimoliana e la provincia di Pordenone. I Rifugi Padova e Cercenà possono essere tranquillamente raggiunti in macchina e sono ottimi punti di partenza per escursioni di diverse lunghezza e difficoltà. Una Via Crucis nel bosco conduce all'Eremo dei romiti, un tempo sede di una comunità di frati francescani, oggi accogliente rifugio aperto tutto l'anno.
Anche a Domegge sono state trovate importanti testimonianze del passato. Un falcetto e un ascia di bronzo risalenti al XIII - XII sec. a.C. rappresentano i più antichi segni di presenza umana nell'area del Centro Cadore. Scavi effettuati in posti diversi hanno portato alla luce teschi, scheletri, corredi funebri e gioielli risalenti al periodo VII - II a.C., prova di antiche necropoli sotterranee.
Di alto valore storico-artistico le chiese edificate nel territorio del paese.  La chiesa di San Giorgio, parrocchia di Domegge, si erge come un tempio, con le sue imponenti colonne e i capitelli corinzi, nella Piazza dei Martiri e raccoglie al suo interno importanti opere di Marco Vecellio, nipote di Tiziano.
Attraversando il lago e salendo sul monte Froppa, lungo il sentiero contrassegnato dalle stazioncine della Via Crucis, si arriva alla chiesa dell'eremo dei romiti, la comunità di frati che ha abitato questo luogo dal 1720 al 1810. Dedicata a San Giovanni Battista il Precursore e restaurata nel 2014, la chiesa conserva i muri perimetrali originali del Settecento. Poco distante si trova il capitello con affreschi dell'epoca.
La chiesa della Madonna delle Grazie della Molinà, che si trova lungo la strada per Calalzo, risale al 1510. Voluta dalla popolazione come ringraziamento alla Madonna per la sua protezione contro nemici, malattie e catastrofi naturali, la chiesa intreccia la sua storia con leggende e racconti.
L' antica chiesa di San Rocco è un vero gioiello: venne costruita nel 1400 con lastre di pietra e al suo interno custodisce un altare in legno intagliato e dorato.