Piatti salati

Canederli agli spinaci, facciamoli insieme!

Da sempre terra di confine, Cortina racchiude in sé i sapori dell'Italia e del Tirolo.
Uno dei piatti di tradizione ampezzana più conosciuti sono i canederli (chenedi in ampezzano). Ricetta deliziosa, che valorizza una cucina povera ma genuina.

Di seguito la ricetta!
(ingredienti per 6 persone)

- 5-6 rosette di pane raffermo tagliato a dadini
- erbette di campo oppure spinaci
- 150 g di ricotta
- 3 uova intere
- 4-5 cucchiai di farina
- ½ cipolla
- acqua q.b.
- formaggio grana
- sale, pepe e noce moscata

Le erbette (o spinaci) vanno lavate, lessate, tritate e rosolate in padella con burro e cipolla tagliata fine. In una ciotola unite al pane precedentemente tagliato a dadini, le verdure, le uova, la ricotta, una manciata di grana, la farina, sale, pepe e noce moscata e un po’ d’acqua.
Amalgamate bene tutti gli ingredienti e formate con le mani delle palline del diametro di 4-5 cm.
Fate bollire l'acqua salata e versate i canederli, cuoceteli per 15-20 minuti. Conditeli con formaggio grana e burro fuso.

Consiglio: tutti quelli che non riuscirete a mangiare potete congelarli in freezer (prima di buttarli in acqua) e gustarli un'altra volta!

Ricetta tratta dal libro “cošlupe frìte e lòchi ‘n técia – raccolta di ricette della tradizione ampezzana” a cura di Francesca Gaspari e Maria Luisa Menardi - Edizioni U’lda.

Foto: Diego Gaspari Bandion

Casunziei alle rape rosse

La tradizione descritta in un piatto.
Provala insieme alla foodblogger ampezzana Monica Giustina di #onecakeinamillion!
(ingredienti per 4 persone)

Per il ripieno:
400 g. rape rosse
100 g. rape gialle
200 g patate
15 g farina 00
1 cucchiaino di sale fino
1 pizzico di noce moscata

Per la sfoglia:
320 g farina 00
1 uovo
180 ml acqua
1 pizzico di sale

Il condimento:
100 g burro
ricotta affumicata o formaggio, tipo Parmigiano
semi di papavero

Preparazione
Preparate il ripieno in anticipo, anche la sera prima in modo che sia freddo e compatto.
Cuocete le rape rosse e gialle e separatamente le patate al vapore. Frullate le prime, e passate le patate con lo schiacciapatate. Mescolate tutto assieme.
Tostate in un padellino la farina per il ripieno in modo che sia dorata e unitela al composto di patate e rape freddo. Condite con il sale e la noce moscata, quindi fate riposare fino al momento di fare i casunziei.
Per la sfoglia unite l’uovo alla farina, mescolate e aggiungete il sale e l’acqua, poca alla volta, finché l’impasto sarà morbido e lavorabile (potrebbe volerci più o meno acqua, dipende molto da umidità e dalla farina). Impastate su una spianatoia e formate una sfera, che farete riposare coperta per circa mezz’ora.
Stendete la sfoglia sottile, in modo che in trasparenza si veda la vostra mano, infarinatela e con un coppapasta da 5-7 cm ricavate dei dischi. Su ognuno mettete un cucchiaino scarso di ripieno e chiudete formando una mezzaluna, sigillando bene i bordi.
Spolverate un vassoio con farina, preferibilmente di semola, e disponetevi sopra i casunziei. Ultimata la preparazione, portate a bollore una pentola d’acqua capiente e mettete il burro in un pentolino per essere scaldato.
Immergete delicatamente i casunziei nell’acqua salata che dovrà sobbollire (altrimenti si potrebbero rompere) e cuoceteli per 5-6 minuti. Nel frattempo, portate il burro a una
colorazione nocciola.
Scolateli con l’aiuto di una schiumarola, metteteli nei piatti, spolverate con la ricotta affumicata, oppure con un formaggio tipo Parmigiano, condite con il burro e rifinite con i semi di papavero. Servite subito.
 
NOTE: Questo ripieno è il classico invernale, d’estate invece potete prepararli con erbette verdi oppure con patate. Se volete dare un profumo in più al ripieno, potete aggiungere un pizzico di cannella, e magari qualche foglia di salvia al burro prima di scaldarlo!

Piatti dolci

Šmòrn e Kisaeršmòrn

Un dolce che mostra le radici della tradizione ampezzana, divisa tra Italia e Tirolo.
Prova la ricetta insieme alla foodblogger Federica Constantini di @dolcisenzaburro!

(Ingredienti per 4 persone)

2 Uova
250 g Latte
30 g Zucchero
125 g Farina
1 Mela 
Marmellata

Preparazione
Fate la pastella sbattendo uova, latte e farina. Aggiungete la mela tagliata a pezzetti. Cuocete la pastella in una padella unta con olio o burro ben calda. 
Girate la frittata e cuocete dall'altro lato. Tagliate nella padella la frittata a quadrotti e spolverate con zucchero semolato. 
Servite la frittata cosparsa da zucchero a velo e accompagnata da marmellata a piacere.
 
Nota: Un’alternativa alla ricetta dello Šmòrn (in tedesco Schmarrn) è il Kaiseršmòrn (Kaiserschmarrn), una variante più ricca  e particolarmente gradita dall'imperatore austriaco (Kaiser) a cui deve il nome. Il  Kaiseršmòrn prevede l'aggiunta di uvetta (lasciata una mezz'ora a mollo in acqua tiepida) e pinoli ed eventualmente altra frutta secca.

Photo Credits: Federica Constantini - @dolcisenzaburro

Brazorà, la dolce focaccia della tradizione ampezzana

La cucina di montagna si basa su piatti semplici, preparati con i pochi prodotti che si trovavano a disposizione. Ma a povertà di ingredienti non corrisponde altrettanta povertà di gusto, anzi! Alcune ricette sono talmente buone che si tramandano ancora di madre in figlia e vengono proposte nei ristoranti o nelle pasticcerie.
Una di queste è la ricetta del brazorà, una focaccia dolce intrecciata e cosparsa di granella di zucchero, composta a cerchio con un buco nel mezzo, proprio come un abbraccio.

Era il dolce dell’invito a nozze: gli sposi andavano personalmente a fare gli inviti e separatamente, ciascuno dai propri invitati. Era usanza nell’occasione portare in omaggio un brazorà con al centro 5 carafoi (crostoli) e 5 confetti.

Facciamola insieme ad un'amica di Cortina, Claudia Rossetto!
Ingredienti:
500g di farina
80g di zucchero
80g di burro
5 uova
1 limone grattugiato
1 bustina di vanillina
16g di lievito di birra essiccato
80g di latte
Sale q.b.
Granella di zucchero per decorare
 
Procedimento:
In un recipiente unite tutti gli ingredienti e accorpate il lievito sciolto in un po’ di latte tiepido. 
Lavorate il composto per circa mezz’ora e lasciatelo riposare per un’altra mezz’ora vicino ad una fonte di calore.
Dividete l’impasto in tre parti e formate una treccia chiusa a ciambella. 
Lasciate riposare ancora per mezz’ora. 
Spennellate la ciambella con tuorlo d’uovo miscelato con acqua e cospargere la granella di zucchero.
Infornate a 170 gradi per 40 minuti

SCOPRI I DOLCI TIPICI DEI SESTIERI DI CORTINA

Il Kaiser-schmarrn
Con pinoli e uvetta per poterlo chiamare Kaiser-, ma sprovvisto di tali ingredienti per gli amici solo schmarrn, questo dolce sensazionale riempie da sempre i palati ampezzani durante le feste estive, e non solo! Semplice e immediato come tutti i gusti che perdurano nel tempo e nella tradizione.  
Cucinalo con noi
L'omelette, crêpe alpina
Continuiamo la nostra esplorazione dei dolci della tradizione cortinese con un piatto molto internazionale, ma allo stesso tempo profondamente locale. Quelle che chiamiamo omelette sono in realtà crêpes dolci.
Ottengono un tocco alpino con l'uso della marmellata di mirtilli rossi, un prodotto tradizionale delle famiglie ampezzane.
Scarica la ricetta
La fartaia
Questo dolce è sicuramente il più unico e introvabile oltre i confini Ampezzani. Come molte specialità della tradizione italiana, dietro la sua semplicità si nascondono note di infinita prelibatezza.
Scopri la ricetta
Il Tirtl
Il nostro viaggio tra i dolci dei Sestieri Ampezzani continua con un'altra prelibatezza, che certifica la tradizione di Cortina in continuo scambio con quella Tirolese. L'impasto croccante e dolce, in contrasto con la morbida marmellata di ribes leggermente aspra, fanno del tirtl un dolce unico e imperdibile!
Scoprilo con noi
Il Nighele, coccola autunnale
I Nighele, una frittella tipica, solitamente un grande classico del carnevale ampezzano e attribuibile al sestiere di Azon.
Uno dei nostri regali gastronomici, per scaldare il cuore quando le giornate si accorciano e necessitiamo di una coccola! 
Provala la ricetta
La frittella di mele
E come farsi mancare le frittelle ampezzane proprio nel periodo carnevalesco? Neanche per sogno!
Proviamo a cimentarci insieme scaricando questa ricetta, appositamente confezionata per noi da @moninamillion!
Scoprila qui

Bevande

VOV

Il liquore veneto alla crema d'uovo, da provare caldo, a temperatura ambiente o freddo!
Scorri per la preparazione!
Ingredienti (per 2 bottiglie da 1,5 lt)

1 lt latte fresco
800 g zucchero
1 baccello di vaniglia
10 tuorli d’uovo
200 ml di vino liquoroso secco, tipo Marsala
200 ml alcool puro

Preparazione
Scaldate in una pentola alta il latte con lo zucchero e il baccello di vaniglia aperto.
Fate sobbollire finché lo zucchero è completamente sciolto, quindi lasciate raffreddare.
Sbattete leggermente i tuorli in una ciotola, unite poi il vino liquoroso secco e l’alcool, senza
smettere di mescolare con la frusta.
Unite i due composti, togliete la vaniglia e frullate velocemente a immersione per evitare che si formino grumi.
Conservate al fresco e al buio, sbattendo energicamente le bottiglie una volta al giorno.
Si può consumare dopo circa 10 giorni, poi conservatelo in frigorifero.

NOTE: Se volete gustarlo in una tipica bevanda invernale, il Calimero, unite 1/3 di caffè
espresso bollente, 1/3 di vov caldo, 1 cucchiaio di rum scuro, mescolate e mettete nelle tazze.

Coprite con abbondante panna montata, una spolverata di cacao e servite.