Il paese di Alleghe porta con sé le tracce di architetture e culture gotiche: tante le storie antiche e le tradizioni da scoprire.
Entrando nella piccola Chiesa gotica di San Biagio, alcune suggestive opere d’arte ci accolgono: la Madonna di Loreto , scolpita in legno di tiglio, risalente al 1570, la statua di San Biagio, modellata nella pietra nel 1400 e diversi dipinti del Settecento. 
Nelle vie del centro storico convivono sapientemente  le tracce dell’antica Repubblica di Venezia delle bifore del Casal e gli indizi della vocazione agro- pastorale dei fienili antichi , i tabià.
Osservando la bellezza degli splendidi scorci visibili attraverso gli stretti vicoli, possiamo riscoprire il sapore delle cose semplici.
I vecchi tabià, una volta utilizzati per gli animali, ci sorprendono con le loro sfumature, dal legno più scuro fino a quello più chiaro, ornati dai mille colori  dei fiori in estate e ricoperti di neve durante l’inverno.
Gli artigiani lavorano il legno creando piccoli oggetti  caratteristici e le genti ,da sempre  custodi di una centenaria tradizione orale fatta di segreti e tesori , ci raccontano le molteplici leggende della tradizione dolomitica.
La nostra è la cucina della terra dolomitica, caratterizzata da ingredienti genuini, semplici ed essenziali.
Deliziosi primi piatti a base di verdure, legumi e frutti del bosco: minestre con fagioli, ortiche, funghi, orzo oppure i casunziei e il riso accompagnato da zucca o latte d’alpeggio.
Nelle seconde portate a farla da padrone è il pastin, tradizionale impasto di macinato non insaccato e arricchito da spezie e aromi servito cotto alla brace, in padella o crudo. Dolci come i grafogn dell’Agordino e il gelato di Zoldo ci deliziano il palato… e per finire una buona grappa digestiva e aromatizzata.