STORIE DI GRANDI SOFFERENZE

Le Dolomiti sono state teatro della Prima Guerra Mondiale. Dal semplice soldato al montanaro illetterato, dal ragazzo troppo giovane per essere soldato, alle donne ritrovatesi sole a gestire le famiglie. Tutti, nessun escluso da questi tragici eventi.
Le storie di questi uomini sono pressochè infinite e la loro forza è data dalla precarità di ogni esistenza in guerra, considerando che ogni azione che si compie, ogni pensiero che si ha, può essere l'ultimo ed ogni momento è buono per morire. 

Oggi ci sono progetti ben precisi di recupero e valorizzazione di ciò che questa atroce battaglia ha lasciato sul territorio. Le tracce di 29 lunghissimi mesi di lotta, sopravvissute allo scorrere del tempo, aumentano la suggestione e la bellezza del paessaggio insegnando ad osservare, a conoscere, a imparare. Per la visita a questi siti si sono individuati percorsi di varia lunghezza e difficoltà, alcuni dei quali realizzabili nel pieno rispetto di persone con ridotte capacità motorie e si sviluppano tra la zona della Marmolada e del Col di Lana. 

Dal Monte Migon di Laste con il Col Toront e Col da Daut e verso il Monte Foppa, il Padon, e la Mesola con la Mont da Ornella sino al Spiz de Mezdì e il Sasso Cappello, importanti opere militari testimoniano ancora adesso la grande valenza strategica del settore destro dell'Alta Val Cordevole. La Marmolada rimane comunque il fronte principale e nel 1915 il confine Italia-Austria tagliava in diagonale il ghiacciaio, da punta Penia e attraverso il Sasso delle Undici, scendeva sul Passo Fedaia. E' sicuramente famosa per la sua "Città di Ghiaccio": gallerie e ricoveri scavati nel ghiaccio a protezione degli scontri che avvenivano in superficie. I luoghi di queste battaglie sono visitabili d'estate partendo da Malga Ciapela con la funivia della Marmolada, per la zona Sacra di Serauta (2.950 m.) e Punta Rocca (3.250 m.). 

I LUOGHI DELLA MEMORIA

SULLE TRACCE DEI SOLDATI IN MARMOLADA E ROCCA PIETORE