Alta Via n.1 - Tappa 12

Tempo
7 h (oppure 5 ore fino alla località Casa Bortot / or 5 hours until Località Case Bortot)
Partenza
Bivacco Marmol / Rifugio Bianchet
Arrivo
Belluno

Dal Bivacco del Màrmol la discesa più semplice e logica per raggiungere il Rifugio 7° Alpini è quella che passa per la Ferrata del Màrmol, che porta al rifugio in circa 3 ore. Come tutte le ferrate, anche questa va presa con intelligenza, specie in caso di nebbie, pioggia o neve, fatti che si possono verificare anche in piena estate. La ferrata, che è pur sempre un percorso in roccia che vince un dislivello di 500 metri in ambiente severo, è comunque sicura, ben tenuta e ben segnalata. In ogni caso la Variante della tappa 11 rimane sempre una valida scappatoia ma si consiglia decidere anticipatamente per non dover giungere al bivacco per poi ritornare sui propri passi. 


Dal bivacco si volge a destra (ovest) per cengia erbosa, quindi in un canale con corda fissa a cui segue un piccolo giardino pensile. Seguendo sempre le corde fisse si scendono alcuni caminetti e si perviene a una forcelletta. Nei pressi c’è acqua in una grotta. L’ambiente è grandioso, dominato dalle gialle pareti della Schiara. Si evita un canalone stando sulla sinistra (est) per ghiaie e saltini attrezzati. Raggiunta una scala si va ad “atterrare” su un pendio di erbe che si discende per un po’, quindi si va a destra a incontrare tre successive scale (tratto esposto) che portano al fondo della grande gola (a inizio stagione qui c’è ancora neve). 


Percorsa una stretta cengia ci si innesta nella Ferrata Zacchi della parete sud della Schiara. Si scende per questa che è ben attrezzata e che presenta qualche tratto esposto. Giunti in una profonda gola si trova dell’acqua e da qui si gode di una vista assai suggestiva. Infine ci si trova all’improvviso al termine della parete, proprio alla sua base, sulle erbe, a fianco del caratteristico e monumentale Portón, a quota 1.780 m circa. Dalla base, in circa mezz’ora di discesa per le pale erbose ben segnalate, si giunge al Rifugio 7° Alpini, 1.502 m, con annessa Capanna Bivacco “Severino Lussato”. Ore 3 circa dal Bivacco del Màrmol.


Il Rifugio 7° Alpini è stato costruito al Pis Pilón nel 1951 e riattato nel 1970-75, mentre il vicino ricovero Lussato era già in piedi nel 1967 sui resti di un’antica struttura pastorale. Di proprietà della Sezione di Belluno del CAI, offre servizio di alberghetto con 58 posti e 5 nel ricovero invernale ed è aperto dalla metà di giugno a metà settembre; acqua all’interno; servizi interno-esterno, doccia, acqua calda; illuminazione con gruppo elettrogeno e fotovoltaico; Stazione di Soccorso del CNSAS “118”; telefono rifugio +39 0437 94 16 31 - [email protected]www.rifugiosettimoalpini.it


La capanna-bivacco “Severino Lussato”, dedicata ad un alpinista bellunese caduto sulle Tofane, serve da ricovero incustodito nei periodi di chiusura del rifugio o da eventuale dipendenza. Dal Rifugio 7° Alpini si scende dal colle, detto Il Calvario o Col de le Silimandre, per la pala erbosa lungo il sentiero n. 501, a sud, fino ad entrare nella romantica e solitaria Val d’Ardo, profondamente incassata, ricca di boscaglia, dirupata, tagliata da un torrente che forma diverse cascatelle smeraldine, regno del silenzio. Giunti alla conca del Mariano, 681 m, si attraversa un ponte e si prende l’ampia mulattiera, alta sull’Ardo, che sale un po’ fino a quota 777 m, poi scende dolcemente fino a giungere alle Case Bortòt, 707 m, dove la valle si apre. Ore 2 dal Rifugio 7° Alpini. Ore 5 dal Bivacco del Màrmol.


Chi volesse proseguire a piedi per le dolci balze verdeggianti dovrà scendere per la strada asfaltata, raggiungere il Ponte del Cargadór, 478 m, risalire alla frazione di Giòz, 525 m, quindi a quella di Conzago, 541 m, e poi scendere dolcemente fino a giungere a Bolzano Bellunese, 498 m, dove troverà possibilità di ristoro e anche di pernottamento nella quiete delle dolci colline bellunesi. Ore 1 dalle Case Bortòt. Ore 6 dal Bivacco del Màrmol. 


Da Bolzano Bellunese, poi, si potrà raggiungere Belluno in taxi o servizio pubblico. Se, invece, qualcuno volesse proseguire ancora a piedi, dovrà seguire la strada che scende per i prati ameni fino ad entrare “trionfalmente” nella capitale delle Dolomiti, Belluno, 389 m, dove termina l’Alta Via delle Dolomiti n. 1. 


Belluno, con il 70% di montagne dolomitiche nel suo territorio, può veramente definirsi la capitale delle Dolomiti

La parte più antica della città è impreziosita da diversi monumenti che vanno dalle vestigia preromane e romane, a quelle medioevali e rinascimentali. Il tutto ingentilito da belle piazze e vasti giardini. La parte storica della città è facilmente visitabile in poche ore, magari proprio alla fine della lunga escursione, quando tutto appare più bello e interessante. Da segnalare la bella Piazza del Duomo con il pregevole Palazzo dei Rettori del XV sec., ora Prefettura, vero gioiello d’arte raffinata. 

Quindi il Municipio in stile veneto e il Duomo con il notevole campanile barocco, opera dello Juvarra, altro 68 metri e finito nel 1743 e il Museo Civico, sulla stessa piazza, che contiene interessanti memorie preromane e romane, pregevoli opere di pittori, scultori, incisori e memorie storiche bellunesi di varie epoche. 

Bella anche la Piazza del Mercato, che è il caratteristico angolo medioevale e rinascimentale di Belluno, con tipica fontana bellunese e la vicina Porta Dojona. La Chiesa di Santo Stefano è fra i più insigni monumenti della città, esempio di gotico italiano, finita nel 1486, con a lato il sarcofago romano di Flavio Ostilio che porta il motto “Ricordati sempre dei monti”. Cuore della città è la grande Piazza (o Campedèl) dei Martiri dove la gente alla sera passeggia a lato di giardini assai ben curati.

Punti d'appoggio

Rifugio 7° Alpini

Info

Lunghezza
9 km
Dislivello positivo
100 m
Dislivello negativo
1.900 m fino a Belluno (oppure 1.570 m fino a Casa Bortot e 1.770 fino a Bolzano Bellunese / or 1.570 m until Casa Bortot and 1.770 m until Bolzano Bellunese )