Dal Rifugio Città di Fiume si segue a sud est la buona mulattiera segnata con il n. 480 che porta ben presto alla Forcella Foràda (Foràta, sulla carta), 1.977 metri. Lasciata la mulattiera, che prosegue a nord est per la Val de Foràda, si prosegue a sud, sempre sul 480, per il Sentiero “Gino Flaibani”, che permette di traversare e quindi anche “circumnavigare” il massiccio del Pelmo. Riportatisi a sud est si vince un ripido canalone, si seguono magri pascoli d’alta quota e si scende un po’ fino a una spalla erbosa che si origina dalla Cima Foràda. Sulla destra si apre il selvaggio Circo di Val d’Àrcia. Si risale faticosamente il circo franoso che offre una splendida visione sulle superbe muraglie settentrionali del Pelmo e con un ultimo strappo si giunge infine alla Forcella di Val d’Àrcia, 2.476 m, piccola finestra sul grande Cadore.
Dalla forcella si scende sulla destra, si attraversano due imponenti canaloni ghiaiosi e per buone tracce si raggiunge una spaziosa e ben evidente sella che ospita un corposo spuntone roccioso. Da questa si scende diagonalmente per la immane colata di ghiaie che scende dalla Forca Rossa, si passa nei pressi dell’inizio della Cengia di Ball (via normale per la vetta del Pelmo) e, con direzione sud, si raggiunge il Rifugio Venezia “Albamaria De Luca”, 1.946 metri.
Il Rifugio Venezia rappresenta un eccellente posto tappa per chi volesse allungare di un giorno la “propria” Alta Via, oppure protrarre di un paio d’ore la facile e fantastica tappa seguente. Sorge su di un dosso nei pressi della Sella (o Passo) di Rutorto, 1.931 m, in invidiabile posizione panoramica sulle vicine Dolomiti del Cadore e alla base del superbo Pilastro Nord Est del Pelmo. Punto di partenza per la Cengia di Ball e la cima del Pelmo. Di proprietà della Sezione di Venezia del CAI è stato costruito nel 1892 e ristrutturato nel 1954. Aperto metà giugno a metà settembre, fa servizio di alberghetto di tipo familiare; 62 posti letto, più 10 nel locale invernale; servizi interni con acqua e doccia calda; illuminazione con gruppo elettrogeno e impianto fotovoltaico; Stazione di Soccorso del CNSAS “118”; telefono rifugio +39 0436 96 84. Email: [email protected].
Dal rifugio si sale moderatamente a sud per il sentiero n. 472 e in breve si è alla Sella di Rutorto. Da questa si prosegue a sud ovest, dolcemente traversando sotto le imponenti pareti della Spalla Sud del Pelmo fino ai Lac (Lach) dove la Val de Cuna e la Costàuta si incontrano a quota 1.968 m circa. Ora si devia a ovest, si passa la base meridionale del possente Pelmetto in località le Mandre e si giunge nei pressi del Col delle Crépe Cavaliere dove il sentiero 472 continua per il Passo Staulanza. Si prende a sinistra (nord ovest) il sentiero n. 474, su terreno paludoso, che poco oltre gira decisamente a sud ovest e va a percorrere in discesa la Val del Ru Bianco fino a sbucare sulla strada Statale 251 in località Palafavèra, 1.507 m (Pala Favera, sulla carta), dove si trovano alcuni alberghi-rifugio e un camping.
A Palafavèra il Rifugio Monte Pelmo, temporanemente chiuso, offre 4 posti letto e un servizio d’alberghetto di tipo familiare; telefono +39 0437 78 93 59. Il Rifugio Palafavèra, un po’ più grande, è aperto da giugno a fine settembre e durante la stagione invernale; offre 25 posti letto e servizi d’albergo; telefono +39 0437 78 91 33 email: [email protected] - www.palafavera.com.